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Mora, José de.

Scultore spagnolo. Cresciuto alla bottega del padre Bernardo, frequentata anche dal fratello Diego, elaborò un personale linguaggio dal carattere più compiutamente barocco, assumendo anche le suggestioni della corrente patetico-realistica della scuola di Alonso Cano. Escludendo due soggiorni a Madrid, dove ricevette anche la carica di scultore del re, M. operò a Granada per tutta la vita, scolpendo soprattutto busti e statue che egli stesso completava con raffinati particolari (occhi e lacrime di cristallo, ciglia vere, ecc.) e interventi di policromia. Le sue opere, in armonia con il clima di pietà religiosa della Controriforma, comunicano un'emotività profonda. Ricordiamo fra le altre: Immacolata (Granada, SS. Justo y Pastor), Dolorosa (Madrid, Convento de las Maravillas), Ecce Homo (Granada, Capilla Real), Crocifisso (Granada, San Josè). Dai lavori che risalgono all'ultimo periodo della sua attività, invece, traspare un sentimento di maggior inquietudine, come mostrano, ad esempio, il San Bruno (Granada, sagrestia della Certosa), non a caso a lungo attribuito a Cano, o le otto statue scolpite per la cappella Salazar della cattedrale di Cordova (Baza 1642 - Granada 1724).